Polizze catastrofali: ufficiali le nuove regole per edifici e imprese

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21 Maggio 2025, di Anna Fabi – PMI.it

Ufficiale la proroga differenziata per l’obbligo di stipula delle polizze catastrofali (CatNat), con le imprese di media dimensione che hanno tempo fino al 1° ottobre 2025 mentre le micro e piccole realtà fino al 1° gennaio 2026: il Senato ha infatti approvato in via definitiva il decreto legge che fa slittare la scadenza originariamente prevista per lo scorso 31 marzo e su cui era intervenuto in extremis il Governo.

L’obbligo è rimasto per le grandi imprese, che però stanno godendo di un periodo cuscinetto di 90 giorni di tolleranza senza sanzioni per adeguarsi (le eventuali multe potranno scattare dal 1° luglio).

Obbligo di polizza catastrofale per le imprese: le scadenze

L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia. Il mancato adempimento impedisce l’accesso ad agevolazioni pubbliche, compresi gli eventuali benefici fiscali che vengono stabiliti a favore delle imprese quando vengono effettivamente colpite da calamità naturali. Le nuove scadenze entro le quali le imprese devono adeguarsi sono le seguenti:

  • micro e piccole imprese 1 gennaio 2026;
  • medie imprese 1 ottobre 2025;
  • grandi imprese 31 marzo 2025 (senza sanzioni fino al 30 giugno 2025).

Indennizzi per calamità sono agli edifici assicurati

Il riferimento normativo è il Decreto MIMIT 18/2025, che contiene il nuovo Regolamento e gli schemi di polizza, i beni da assicurare, i danni da risarcire e i criteri per la confrontabilità delle offerte delle assicurazioni. L’ANIA ha pubblicato alcune FAQ per chiarire su chi ricade l’obbligo assicurativo (compreso l’affittuario o l’utilizzatore di fabbricati, impianti e attrezzature concessi in locazione se non risulta già assicurati dal proprietario)  L’obbligo vale anche per le abitazioni a uso promiscuo se utilizzate per l’esercizio dell’attività di impresa.

L’obbligo riguarda tutti gli immobili non abusivi, costruiti o ampliati sulla base di un valido titolo edilizio o ultimati in un periodo durante il quale il titolo edilizio non era obbligatorio. Coinvolti anche quelli oggetto di sanatoria, conclusa o ancora in corso. In requisito è essenziale per accedere a fondi pubblici legati a calamità naturali. Va da sè che gli immobili abusivi restano fuori da “indennizzi, contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali“.

Ricordiamo che la norma che obbliga le aziende a stipulare queste assicurazioni a copertura dei rischi contro le calamità naturali è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2024; era previsto che scattasse entro la fine dello scorso anno, poi è intervenuto un primo slittamento stabilito dal Milleproroghe. Le imprese hanno però continuato a protestare, lamentando anche una scarsa chiarezza normativa e la conseguente difficoltà nella scelta della soluzione più idonea. C’è stata il tentativo di inserire una nuova proroga nell’ambito della legge di conversione del Decreto Bollette ma alla fine ci ha pensato un DL ad hoc del Governo approvato in CdM lo scorso marzo.