Investimenti agevolati: nuove semplificazioni in Manovra 2026

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3 Dicembre 2025, di Redazione PMI.it – PMI.it

Fra i capitoli della Manovra 2026 su cui la maggioranza di Governo sembra più favorevolmente orientata a intervenire c’è il nuovo iperammortamento. L’agevolazione per l’acquisto di macchinari e software digitali e sostenibili è oggetto di una serie di ipotesi di modifica, anche alimentate dalle richieste delle imprese. I tecnici del ministero sono al lavoro in primo luogo per aggiornare l’elenco dei beni agevolabili, materiali e immateriali. In secondo luogo, si concentrano sulla semplificazione dell’iter procedurale, dopo l’esperienza negativa del credito d’imposta 5.0. Vediamo le ultime novità.

Iperammortamento investimenti dal 2026

L’agevolazione prevista dal testo delle ddl di Bilancio approvato dal Governo consiste in un iperammortamento sull’acquisto di macchinari e software, con aliquote differenziate in base all’entità dell’investimento e al risparmio energetico. Sono maggiormente incentivati i progetti che prevedono spese inferiori, per andare maggiormente incontro alle PMI che prevedibilmente hanno meno capacità di pesa. Salgono invece le percentuali di incentivo per acquisti che abilitano un maggior risparmio energetico.

Aggiornamento dei beni agevolabili

Non sembra che le eventuali modifiche in preparazione da parte del Senato al testo della Manovra 2026 intendano intervenire sulle aliquote. C’è invece un lavoro sui beni agevolabili. In base al testo all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, sono ricompresi nell’iperammortamento gli stessi beni già ammessi ai precedenti benefici Transizione 4.0 e 5.0. Tecnicamente si tratta dei beni materiali e immateriali inseriti negli allegati A e B alla legge di Bilancio 2027. In sede di audizione parlamentare le imprese hanno chiesto di aggiornare questo elenco rispetto ai nuovi trend tecnologici, in particolare con riferimento alle tecnologie di intelligenza artificiale.

Un emendamento presentato da forze di maggioranza vi inserisce sistemi di machine vision avanzata e dispositivi wearable per il supporto ergonomico. Un altro emendamento di opposizione (Azione), propone invece di inserire in elenco motori elettrici anche accompagnati da installazione o sostituzione di inverter, impianti per la climatizzazione degli ambienti in ambito industriale, con sistemi radianti ad alta temperatura, impianti di produzione dell’aria compressa, sistemi di aspirazione e/o del vuoto, anche accompagnati da installazione o sostituzione dei relativi inverter, trasformatori BT/MT, bassa tensione media tensione.

Semplificazioni procedurali

C’è poi un altro aspetto su cui non si escludono modifiche, e riguarda l’iter per ottenere gli incentivi. Il testo del ddl prevede già una procedura decisamente più semplice rispetto a quella sperimentata con Transizione 5.0, che richiedeva una serie di certificazioni ex ante ed ex post. Tendenzialmente, resta la competenza del gestore dei servizi energetici (GSE) nella gestione dell’incentivo, che va richiesto immettendo i dati in piattaforma, ma si tenta di sfrondare il più possibile altri adempimenti: la certificazione ex ante a carico dei richiedenti ed i numerosi passaggi attuativi da parte del GSE, in modo da rendere l’incentivo ì attivo dal 1° gennaio 2026.

Del resto, c’è meno esigenza di programmare con precisione la copertura finanziaria, perché contrariamente a Transizione 5.0 non ci sono più in vincoli del PNRR. Un altro vantaggio in questo senso è rappresentato dalla possibilità di accedere agli incentivi anche da parte delle aziende energivore escluse dal precedente incentivo in nome della clausola del DNSH (Do Non Significant Harm), che impediva di ammettere imprese eccessivamente dannose per l’ambiente.

Il finanziamento dei vecchi incentivi 4.0 e 5.0

Resta infine da concludere il capitolo coperture per gli attuali incentivi 4.0 e 5.0. In entrambi i casi, le domande delle imprese hanno superato le risorse disponibili. Per quanto riguarda Transizione 5.0, l’esecutivo ha anticipato il termine per la presentazione delle richieste al 27 novembre per poter stimare del finanziamento aggiuntivo necessario. Non si esclude che questo avvenga presentando un emendamento alla Manovra.